Documento INAIL sulle misure di contenimento Coronavirus nei luoghi di lavoro
Ritengo cosa utile sintetizzare il recente documento redatto dall’INAIL sulle misure da attuare per il contenimento della pandemia da coronavirus nei luoghi di lavoro, fermo restando che si rimanda per maggiori informazioni.
Il rischio di rimanere contagiati, in ambito lavorativo, può essere di tre modalità:
- Esposizione: probabilità di entrare in contatto con fonti di contagio in ambito lavorativo;
- Prossimità: modalità di svolgimento dell’attività lavorativa che non consente un sufficiente distanziamento tra le persone;
- Aggregazione: attività lavorativa che contempla il contatto con altre persone estranee all’azienda (es. bar, ristoranti, negozi al dettaglio, ecc.).
Ovviamente, l’interazione dei sopracitati fattori amplifica il rischio di contagio ed il documento dell’INAIL, in funzione dei codici Ateco del 2007, stila un profilo di rischio orientativo che può essere abbassato predisponendo opportune strategie di prevenzione.
Ferma restando l’importanza delle figure previste dal Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (Datore di Lavoro, RSPP, RLS, Dipendenti, Medico Competente), si sottolinea che solo la partecipazione consapevole ed attiva dei dipendenti può portare ai risultati sperati, ovvero alla riduzione della pandemia, con ricadute anche in ambito extralavorativo. Tra le misure indicate si citano quelle organizzative, di prevenzione e protezione, quelle specifiche per la prevenzione dei focolai epidemici.
Tra le misure organizzative si elencano: rimodulazione degli spazi e postazioni di lavoro, dell’orario di lavoro, turni e processi produttivi.
Nel dettaglio, gli spazi di lavoro devono prevedere il distanziamento sociale, seppur alla luce dei processi produttivi. In altri termini, distanziare il più possibile!!
Negli spazi comuni (mense, spogliatoi, bagni) deve essere prevista una ventilazione continua degli ambienti, con turnazione dell’uso degli stessi. Se possibile, prevedere una porta per l’entrata ed una per l’uscita. Gli spostamenti all’interno dell’ambiente di lavoro deve essere ridotto al minimo. Evitare le riunioni prediligendo le videoconferenze. Ovviamente anche i fornitori esterni devono essere posti a debita distanza dai lavoratori.
Per quanto riguarda l’Organizzazione e l’orario di lavoro, è necessario limitare le uscite (es. per acquisti o trasferte) e l’articolazione del lavoro deve essere prevista con orari differenziati che consentano il distanziamento sociale. E’ importante che anche durante il tragitto casa/lavoro e ritorno il dipendente rispetti le citate regole del distanziamento e dello scaglionamento. All’interno dei mezzi pubblici si raccomanda l’uso delle mascherine. Privilegiare lo smartworking, ovvero il lavoro da casa, il più possibile.
Per quanto riguarda le Misure di prevenzione e protezione, si ricorda l’importanza della formazione ed informazione, facendo molta attenzione a non cadere nella trappola delle fake news, ovvero documentarsi su siti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, INAIL, ecc..
Tra le misure igieniche e sanificazione degli ambienti, il citato documento ricorda l’importanza di affiggere poster, locandine, brochure che ricordano le citate misure, il tutto con la disponibilità (da parte dell’azienda) di idonei mezzi detergenti per la frequente pulizia delle mani. Solo nelle zone dove il virus ha colpito duramente (Regioni del Nord) si deve prevedere, alla riapertura, una sanificazione degli ambienti e delle postazioni di lavoro. E’ comunque importante la pulizia giornaliera dei locali e delle postazioni di lavoro.
Utilizzo delle Mascherine
Tutti i dipendenti che condividono lo stesso ambiente di lavoro devono utilizzare una mascherina di tipo chirurgica.
Si ribadisce l’importanza del Medico Competente.
Se un dipendente ha una temperatura corporea superiore a 37,5 C gli deve essere proibito l’accesso al posto di lavoro e costui dovrà contattare il proprio medico curante seguendo le sue indicazioni.
Se un dipendente si sente male sul posto di lavoro, deve essere isolato e rimandato a casa ed il datore di lavoro dovrà avvertire le autorità sanitarie competenti ed i numeri di emergenza regionali per il COVID19.